01/10/10 – Difficile e doloroso questo film di Ascanio Celestini presentato con successo all’ultima Mostra del Cinema di Venezia. La storia di Nicola che entra bambino al Santa Maria della Pietà, perché abbandonato dai familiari, è la storia di molti ragazzi parcheggiati nell’ospedale psichiatrico durante i “favolosi anni sessanta” (ma anche settanta) che crescevano con i malati mentali assorbendone ed assumendone comportamenti e forma mentis in cui la realtà interiore, distorta dall’assunzione di farmaci e ritmi di vita ossessivi scanditi da filastrocche e solitudine e paure di ogni genere, non lascia spazio a realtà esterne che risultano comunque, per l’autore, altrettanto malate.Infatti, la vita “fuori” di Nicola inizia già fortemente tormentata a causa dell’ ambiente familiare squallido e triste, da rapporti freddi e anaffettivi, da insulti ed emarginazione in ambito scolastico in cui l’appellativo “stupido”, rivoltogli troppo frequentemente, finirà per definirlo a vita.
Da adulto Nicola assume mansioni da tuttofare, accompagna la Madre superiora, che dirige la struttura, a fare la spesa al supermercato ma senza essere gratificato dal compito di pagare alla cassa, si occupa di fare le pulizie e di servire i malati in uno pseudo equilibrio, intrecciando rapporti, non amicizie, in cui interagisce con lo stesso distacco a cui è da sempre abituato. Ma la sua “diversità” verrà, come in passato, nuovamente evidenziata e riconosciuta come malattia dall’incontro casuale con Marinella, sua compagna di scuola alle elementari di cui lui era innamorato. Nel supermercato frequentato da Nicola, Marinella fa la commessa promozionale di un caffè e tra loro sembra riprendere quel rapporto speciale del passato. La parvenza di una vita davvero per lui “diversa” e leggera sarà un’altra ombra di qualcosa di bello a lui interdetta. L’amore e il desiderio, sconosciuti ed ingestibili da Nicola, si abbattono su di lui come una scure che lo sconvolgerà.
In principio fu il libro omonimo, poi la versione teatrale da cui è stato tratto questo film che risente di tutti i limiti delle trasposizioni teatrali nel non voler considerare l’abissale differenza linguistica esistente tra i due mezzi d’espressione. Per questo motivo, seguire i monologhi ed i pochi dialoghi risulta molto faticoso, a volte noioso ma efficacemente ossessivo. Bravi tutti gli interpreti da Maya Sansa a Luisa De Santis ma un encomio particolare va a Giorgio Tirabassi, attore sempre più completo ed in grado di interpretare molto efficacemente qualsiasi ruolo gli venga affidato.
Titolo originale: La pecora nera
Produzione: Italia 2010
Regia: Ascanio Celestini. Con Ascanio Celestini, Giorgio Tirabassi, Maya Sansa, Luisa De Santis, Nicola Rignanese, Barbara Valmorin, Luigi Fedele, Alessia Berardi, Alessandro Marverti, Mauro Marchetti
Durata: 93′
Genere: drammatico
Distribuzione: Bim
Data di uscita: 1 ottobre 2010
Vai all’INTERVISTA CON ASCANIO CELESTINI
La pecora nera , trailer: